Dissezione di un pesce


Oceani del pianeta Terra, Cambriano, un po' più di 500 milioni di anni fa.
La vita si evolve in una moltitudine di forme sempre più complesse: molte si estingueranno, qualcuna sopravviverà.
In una popolazione di piccoli organismi deuterostomi, l'evoluzione seleziona un nuovo piano corporeo, dotato di un organo lineare allungato, che fornisce ai muscoli un punto d'appoggio rigido, ma al tempo stesso in grado di flettersi: la notocorda. Nascono così i primi cordati.
Tra questi organismi se ne affermano alcuni di forma stretta e allungata, in grado di spostarsi nell'acqua con un movimento a S, lo stesso che troviamo ancora nei pesci del giorno d'oggi.
Col passare delle generazioni, le due estremità di questi organismi si differenziano: ecco che abbiamo testa e coda, una direzione preferenziale di movimento, e anche qualcosa per guidare questo movimento: gli occhi.
Nella testa il tubo neurale si ingrossa, e questi organismi evolvono un sistema per proteggerlo: tessuti cartilaginosi si sviluppano intorno al neonato cervello e al resto del tubo neurale, ed ecco che possiamo distinguere un cranio e una colonna vertebrale: sono comparsi i vertebrati. La colonna vertebrale, molto più efficace della notocorda nel dare sostegno al corpo, col passare del tempo la sostituirà rendendola pressoché inutile nell'organismo adulto: nei vertebrati di più recente evoluzione, infatti, della notocorda restano solo poche vestigia.
La struttura idrodinamica di questi organismi permette loro di essere molto mobili e molto attivi, ma questo comporta un grande consumo di ossigeno: per aumentare lo scambio di gas disciolti, l'evoluzione seleziona le branchie.
Passa il Cambriano e passa l'Ordoviciano: la vita sempre più attiva di questi organismi pone nuove sfide, ogni volta risolte evolvendo soluzioni nuove: la sintesi di dentina per mordere e masticare, le pinne per dirigere il movimento, le scaglie per proteggere l'organismo, la linea laterale per avvertire i movimenti degli organismi vicini.
Sono passati cento milioni di anni, siamo nel Siluriano, e un altro grande passo evolutivo sta per dividere quelli che potremmo chiamare i pesci del tempo: gli organismi più attivi e voraci sacrificano due segmenti di branchie per formare una struttura cartilaginosa, mobile, che conferisca rigidità alla bocca. Ecco che nascono le mandibole, non solo per rendere più efficace il morso, ma anche e soprattutto per pompare acqua attraverso le branchie e garantire un maggiore flusso di ossigeno ad un corpo sempre più esigente.
Qualche decina di milioni di anni dopo, nel Devoniano, avviene il passo che separa gli squali dalla maggior parte degli altri pesci: mentre alcuni (quelli che daranno origine, appunto, agli squali di oggi) mantengono uno scheletro di cartilagine, in altri lo scheletro si evolve in una struttura più rigida e resistente, le ossa.
Tra questi pesci ossei, alcuni evolveranno pinne sostenute da raggi ossei, e da loro discenderanno la maggior parte dei pesci moderni. Altri, dotati di pinne carnose, rischieranno di perdere la sfida evolutiva negli oceani, ma raggiungeranno un altro straordinario traguardo: alcuni di loro impareranno a respirare aria e spostarsi sul terreno, generando quelli che oggi sono i tetrapodi. Uomo compreso.

Durata: 1 ora

Scopo:

Studiare l'anatomia dei pesci.

Teoria:

In questo caso, come "pesci" intendiamo i pesci ossei, e in particolare la classe Actinopterygii.
Per una descrizione dell'anatomia dei pesci, vedi, ad esempio, la pagina di Wikipedia, o il link citato in bibliografia più sotto.

Materiale:

  • Pesce (es. sgombro)

Strumenti:

  • Bisturi
  • Pinzette
  • Vaschetta

Procedimento:

  1. Osservare e descrivere l'aspetto esterno del pesce, individuare le diverse pinne e il numero di raggi che le sostengono, la bocca, le branchie e l'ano.
  2. Aprire bocca e branchie e osservarne l'interno.
  3. Con il bisturi, incidere il ventre del pesce lungo una linea che va dall'ano alla bocca, facendo particolare attenzione a tagliare soltanto la pelle e non gli organi interni.
  4. Osservare e descrivere gli organi interni del pesce, e come sono tra loro collegati branchie, bocca e sistema digerente.
  5. Sezionare trasversalmente il pesce in diverse posizioni, osservare e descrivere le diverse sezioni, in particolare la disposizione delle lische e dei fasci muscolari.

Bibliografia:

Nessun commento:

Posta un commento